CHE COS'È MEDICINA E GIUSTIZIA Una libera associazione senza fini di lucro né condizionamenti sindacali e/o politici, costituita nel dicembre 1999 a Milano, aperta all'adesione di medici e di chiunque sia interessato. LE FINALITÀ DELL'ASSOCIAZIONE - Dare un significativo supporto alla classe medica al fine di salvaguardarne la dignità ed il prestigio professionale, favorendone, nel contempo, in termini di adeguatezza, la formazione e la preparazione in relazione alle richieste dell'utenza; - il sostegno e l'appoggio del medico, anche ricorrendo alla costituzione di parte civile dell'Associazione, in tutte le situazioni, ritenute meritevoli dell'intervento associativo da parte del direttivo, in cui il medesimo risulti, pur avendo agito nella legalità, obiettivamente leso nei suoi diritti e nei suoi legittimi interessi, nel suo ruolo e nella sua immagine professionale; - l'approfondimento, lo studio, l'aggiornamento sui temi della responsabilità medica in Italia ed all'estero; - la promozione di convegni e di conferenze sui temi della responsabilità medica e su altri di interesse medico-legale; - la promozione di gruppi di studio e di lavoro, in tema di responsabilità medica, composti da medici e giuristi, al fine di esaminare specifiche problematiche per stabilire, in via preventiva, concordate linee guida o protocolli di condotta ovvero per presentare proposte di legge in tema di sanità; - la costituzione di commissioni miste (medici e giuristi) che, di fronte ad un caso suscettibile di azione giudiziaria nei confronti di un medico per ipotizzata responsabilità professionale, possano intervenire e, esaminato il caso, fornire un parere qualificato sulla vicenda anche al fine di contenere il contenzioso giudiziario; - lo studio e l'avvio di una politica di comunicazione verso l'utenza che faciliti e normalizzi il rapporto medico-paziente, ora più che mai, molto spesso, caratterizzato da diffidenza e contrapposizione; - l'organizzazione di incontri, anche attraverso dibattiti e convegni, con magistrati e con i medici legali al fine: *da un lato, di fronteggiare l'evolversi della giurisprudenza dei tribunali di merito e della Corte di Cassazione verso una linea di crescente severità, determinata anche dalla non sempre adeguata conoscenza delle difficoltà e dei limiti che i medici incontrano in ambito ospedaliero, in quello professionale e nell'affrontare patologie complesse od interventi sanitari e chirurgici sempre più connessi all'impiego di strumenti di alta e sofisticata tecnologia, *dall'altro, di ottenere suggerimenti, chiarificazioni e orientamenti sulle condotte da tenere; - la realizzazione di una testata giornalistica al fine di informare i medici delle novità legislative e giurisprudenziali sul tema della responsabilità medica e su altri temi di interesse medico e di diffondere anche all'esterno la linea di pensiero dell'associazione stessa affinché si consolidi una nuova cultura nei confronti del medico che non sia quella di diffidenza e di sospetto che ora pare prevalere; - la promozione di incontri e l'avvio di un dialogo costruttivo con tutti gli appartenenti ai mezzi di comunicazione, con gli organi della stampa, anche specializzata, e con gli operatori in ambito pubblicitario, al fine, da un lato, di ridimensionare l'incremento abnorme di grande e fiduciosa aspettativa nelle possibilità sempre crescenti, anche per via del progresso tecnologico, della Medicina e della Chirurgia, sul versante delle attese di salute e di vita migliore e protratta, che ha visto imporre sempre più la Medicina del Desiderio su quella della Realtà e, dall'altro, conseguentemente, ridurre le delusioni causate dall'insuccesso del medico; - l'avvio, pure, di incontri e di contatti con gli appartenenti ai mezzi di comunicazione al fine di evitare, nell'interesse della verità, la frettolosa e pregiudizievole informazione su fatti di pretesa 'malasanità', molto spesso fornita senza operare alcun controllo sulle notizie e senza neppure acquisire il commento del medico interessato o aspettare le comunicazioni dei dirigenti l'Azienda Sanitaria o Ospedaliera ovvero le Strutture private ove è accaduta la vicenda; - l'avvio di incontri con le primarie compagnie di assicurazione al fine di conseguire le migliori condizioni di polizza a copertura del rischio professionale, limitando la possibilità che la compagnia scelta possa recedere dal contratto con il medico, già dal verificarsi del primo sinistro; - l'avvio di contatti, incontri e pubblici dibattiti tra "il mondo dei medici" ed "il mondo dei pazienti" al fine di costruire "un ponte" che possa realizzare tra i due "mondi" un equilibrio fondato sul rispetto reciproco; - l'istituzione di corsi di deontologia professionale per medici al fine di promuovere un più soddisfacente rapporto medico-paziente e per prevenire, tra l'altro, scorretti comportamenti di accaparramento dei pazienti, attraverso l'uso assai censurabile di "muovere ingiustificate ed infondate critiche all'operato del precedente medico curante"; - l'istituzione di corsi di formazione, preparazione ed aggiornamento per medici su tutti gli aspetti legali connessi all'esercizio della professione medica in strutture ospedaliere e non (es. documentazione e certificazione sanitaria, consenso informato, privacy, sicurezza etc.) - l'istituzione di corsi di approfondimento psicologico e psichiatrico sulla relazione medico-paziente, anche con riferimento a categorie specifiche di malati e sulla relazione medico-parenti del paziente, al fine di acquisire le conoscenze necessarie e le tecniche di comunicazione più idonee per meglio aderire alla domanda di ascolto, di informazione, di aiuto alla decisione e di sostegno dei malati stessi nella malattia e di fronte alla morte; - prendere posizione, anche sulla stampa ed in televisione, di fronte a casi giudiziari in cui l'operato dei medici sia stato, senza ragione, censurato al fine di avviare la giusta riflessione da parte del pubblico la cui opinione, mai come in questa epoca, è stata spesso fuorviata da una cultura vittimistica che, purtroppo, anche in assenza di "vere" vittime, conduce il paziente, infondatamente insoddisfatto, a tentare, non di rado, l'azione legale "perché tanto ci sono le assicurazioni" ovvero "perché, comunque, qualcosa si ricaverà" o "il medico non vorrà che si danneggi la sua rispettabilità", sulla base non tanto di un'effettiva responsabilità medica, ma di una sorta di inaccettabile "ricatto"; - lo studio e l'approfondimento circa l'opportunità e l'utilità del ricorso all'arbitrato nei casi di contenzioso medico/paziente; - lo studio e l'approfondimento circa l'opportunità o l'utilità dell'assicurazione obbligatoria contro i rischi professionali del medico; - lo studio e la redazione di proposte legislative; - l'assistenza fiscale e quella legale; e tutto ciò che può apparire funzionale al raggiungimento delle finalità sopra riportate. MEDICINA E GIUSTIZIA , dunque, si propone di diventare un anello di congiunzione, libero ed obiettivo, di un rapporto delicatissimo ed importantissimo quale è quello tra medico e paziente.Un rapporto - è il caso di dirlo - antico come il mondo e regolato, fino a quattro secoli fa, da una modernissima contrattualistica stipulata di fronte ad un notaio. Usi e costumi che derivano addirittura da abitudini risalenti alle cosiddette popolazioni barbare, quando medico e paziente affrontavano insieme il discorso della malattia, chiarendo anticipatamente doveri e responsabilità delle due parti. MEDICINA E GIUSTIZIA nasce anche per ribadire la delicatezza e l'importanza di questo rapporto che, modernizzandosi e civilizzandosi, forse ha perso per strada, insieme con le necessarie garanzie a tutela di entrambe le parti, anche quel dialogo e quella componente umana da cui nessun tipo di cura può prescindere.
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